mercoledì 25 gennaio 2012

Astrologia e Libero Arbitrio nelle Religioni

di Alessandro D’Angelo

    Poiché il I° Comandamento nella formula catechistica afferma:
Amerai il Signore Dio tuo: non avrai altro Dio al di fuori di me”, la Chiesa lo commenta nel Nuovo Catechismo dove, particolarmente interessante è il paragrafo 2116 nel quale è messo in risalto l’antitesi fra “Astrologia” e “Dio Solo” .
        Nel Nuovo Catechismo della Chiesa Cattolica, redatto nel 1992/93 e firmato da Papa Giovanni Paolo II, al paragrafo 2116 è riportato: <<Tutte le forme di divinazione sono da respingere: ricorso a Satana o ai demoni, evocazione dei morti o altre pratiche che a torto si ritiene che "Svelino l'avvenire". La consultazione degli oroscopi, l'astrologia, la chiromanzia, l'interpretazione dei presagi e delle sorti, i fenomeni di veggenza, il ricorso ai medium occultano una volontà di dominio sul tempo, sulla storia ed infine sugli uomini ed insieme un desiderio di rendersi propizie le potenze nascoste. Sono in contraddizione con l'onore e il rispetto, congiunto al timore amante, che dobbiamo a Dio solo>>.
       Dal testo del Catechismo Cattolico emerge che non bisogna studiare l’astrologia, né leggere o ascoltare i messaggi propinati dai media. Quanto vieta, sembra che lo manifesti senza considerare che i giornali o gli organi di propaganda, troppo spesso, riportano sintetiche sciocchezze ascientifiche.     
        Pare che la Chiesa condanni tali scritti non perché superficiali o poco dotti, ma perché, secondo la stessa, l’Astrologia, allontana dall’Altissimo, mentre in alcuni ambienti ecclesiastici si sente ripetere che “studiando l’astrologia ci si mette al posto di Dio”.
        Tale affermazione può apparire vacua o senza consistenza dal credente che si rende conto di come l’Altissimo è sempre stato al di sopra d’ogni realtà manifesta ed immanifesta; visibile ed invisibile, statica o dinamica come ci ricorda la Genesi (cap. 1 vv. 14-15 e16) quando Dio creò i Luminari e le stelle.
        Forse è quasi strumentale attribuire all’Astrologia un valore analogo a quello dell’Altissimo. Questo dire, ha una funzione poco etica: far rimanere ignoranti le persone che seguono un certo testo sacro, ma che ugualmente, e sempre più spesso, scelgono di andare a raccontare tutti i fatti personali all’astrologo invece che al confessore. E’ risaputo infatti, che presso l’astrologo, vanno ad esporre i propri problemi, soprattutto le persone sfiduciate, a volte deboli ed insicure.
        Quando il contenuto legislativo ecclesiastico, attraverso il Paragrafo 2116, proibisce alcune forme di sapere; esaspera gli amanti della conoscenza, blocca lo spirito indipendente dei curiosi pronti a sapere sempre di più, uccide le sane e forti intelligenze considerandole banali, la vita interiore del credente subisce un trauma, un disdegno ed una confusione che lo spinge alla fuga dalla Chiesa .
        Gli alti prelati non vogliono ammettere che ci potrebbero essere nel XXI secolo uomini come Giordano Bruno, Tommaso Campanella, Galileo Galilei, Dante Alighieri, Leonardo da Vinci, e molti altri, (anche se sconosciuti ai più). Infatti, anche oggi c’è chi studia e lavora in silenzio mantenendo attiva la luce della verità.
        Se la Chiesa vuole proseguire a condannare l'Astrologia, non deve (come si recita nel paragrafo 2116) confonderla con le materie magiche o pseudo-magiche. Tale fatto non fa che discriminare questo studio rendendolo ingiustamente analogo a riti o pratiche tese all’evocazione dei morti o ad altre pratiche che a volte possono allontanare o distogliere l’uomo dalla luce. La Chiesa dovrebbe invece scrivere un nuovo paragrafo dove si condanna, ma, solo se fossero presenti i presupposti, quest’antichissima scienza.
        L'Astrologia, al contrario d’altri studi, è vita Eterna, è Eterno Divenire statico dell’umano essere dinamico. E' una scienza pronta ad aiutare e migliorare l’uomo; quindi a conoscere se stesso e gli altri.
        Quando il testo del Catechismo dichiara che fra le tante pratiche, anche l’Astrologia possiede “una volontà di dominio sul tempo, sulla storia ed infine sugli uomini ed insieme un desiderio di rendersi propizie le potenze nascoste”, tale asserzione sbalordisce chiunque; anche un fervido credente. Il perchè è evidente: <Tutti siamo sotto lo stesso cielo per vivere ciò che l’alto compie.>          Per quanto riguarda “il desiderio di rendersi propizie le potenze nascoste” , si può asserire che sono molti coloro che credono di poter riuscire a fare ciò; magari usando particolari preghiere, incensi profumati, musiche, mantra o altro, ma spesso quest’insieme di folcloristiche realtà danno luogo, o sono create da un’illusione o sogno. Bisogna studiare ogni campo dello scipite comprese le stelle ed ogni loro influenza e moto, ma bisogna contemporaneamente avere una visione positivistica e logica della realtà per avere la possibilità di rendersi conto della realtà che ci circonda sia a livello materiale che animico-spirituale. Il breve, ma denso paragrafo, termina con la frase: “Tutte le forme di divinazione, sono in contraddizione con l'onore e il rispetto, congiunto al timore amante, che dobbiamo a Dio solo.”        In altre parole il testo vorrebbe esprimere il suo dissenso anche verso l’Astrologia dichiarando che il suo studio è “in contraddizione con l’onore ed il rispetto che si deve a Dio solo”. 
        Direi invece che chiunque asserisce ed è convinto che lo studio dell’influenza della luna e delle stelle, sarebbe antitetico all’amore e al rispetto per Dio, non solo manifesta un sintomo d’ignoranza, ma palesa una forma di malafede e pigrizia mentale legata anche a pregiudizi che dovrebbero essere cancellati dalla società di oggi.  Dare il giusto valore allo studio dell’Astrologia, cioè dell’Alto rapportato al microcosmo, avvicina l’uomo al Suo Eterno Divenire Storico ed Astorico conferendogli la possibilità di farlo vivere in “Eterna Armonia col Tutto”. Dal paragrafo 2116 emerge che l’Astrologia non rispetterebbe Dio. Ma è proprio vera una tale affermazione? La risposta non è molto semplice se si analizzano i testi biblici: Il libro del Deuteronomio (Cap. 11, vv.26-28) recita: <<Vedete, io pongo davanti a voi una Benedizione e una Maledizione: (v.26); … la Benedizione, se obbedirete ai comandi del Signore vostro Dio, che oggi vi dò (v.27);… la Maledizione, se non obbedite ai comandi del vostro Dio e se vi allontanate dalla via che oggi vi prescrivo, per seguire gli stranieri (i pagani) (v.28)”. A tale proposito leggere anche Geremia cap. 21, v.8: ”Vi metto davanti a voi la vita e la via della mort>>. In sintesi il Signore ha dato la possibilità all’uomo di scegliere fra il bene ed il male: chiaro è il v. 32 dello stesso capitolo 21 dove è riportato: “Avrete cura di mettere in pratica tutte le leggi e le norme che io oggi pongo davanti a voi”. Va aggiunto ancora il libro deuterocanonico di Siracide che nel cap. 15, v. 11 riporta: “…Non lasciare che sia colpa del Signore se hai sbagliato” poiché il Signore non fa ciò che Lui detesta”. Altre traduzioni riportano: “Dio lasciò l’uomo in balia del suo proprio volere …”.
        Dunque, secondo il Sacro Testo biblico, l’uomo avrebbe la possibilità di scegliere fra il bene ed il male, mentre nella cultura astrologica, il libero arbitrio assume un modo d’ essere che può sembrare antitetico con quanto scritto nella Bibbia. Rimane il fatto che tutto proviene da Dio poiché Egli è il “Costruttore di ogni cosa”, anche delle stelle e dei pianeti come ci ricorda l’inizio della Genesi . Dante Alighieri terminava la Divina Commedia col Canto XXX del Paradiso, con la frase: “l'amor che move il sole e l'altre stelle”. intendendo con ciò dire che chi sospinge l’intelletto e la volontà è l’Amore/(cuore) di Dio, quello stesso Dio che muove l’Universo Tutto: dalle stelle agli uomini. Ma solo quest’ultimi sono liberi? Fra i filosofi, Immanuel Kant, conclude la “Critica della ragion pratica” nel 1788 scrivendo:” Due cose riempiono l’animo d’ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto piú spesso e piú a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me. Queste due cose io non ho bisogno di cercarle… e semplicemente supporle come se fossero avvolte nell’oscurità [il macrocosmo], la seconda comincia dal mio io indivisibile, dalla mia personalità, e mi rappresenta in un mondo che ha la vera infinitezza, [microcosmo].” E’ facile comprendere come il filosofo vivesse un’armoniosa interazione misteriosa fra il divino cielo stellato e la legge morale . Egli termina l’opera con la seguente frase:
“…la determinazione non è ristretta alle condizioni e ai limiti di questa vita, ma si estende all’infinito. “
        In sintesi, il filosofo tedesco sostenne che l'uomo è libero perché è un ente morale, ed è ente morale perché dotato di ragione. E' la ragione, infatti, a dettare gli imperativi ; proprio l'uomo è libero, perché i comandi si rivolgono solo a chi può disubbidire in quanto soggetto libero, l'uomo è dotato di una natura incondizionata.
        Il ricorso all’astrologia nacque nell’uomo dall’eterna convinzione che gli indovini possedessero il segreto per conoscere il futuro si da stornare i colpi della cattiva sorte. Si credeva, infatti, che tutto ciò che accadeva nel mondo era già predestinato e che ogni avvenimento era scritto nel Libro del destino o meglio delle Stelle. A questo proposito ricordiamo l’arrivo dei Re Magi e di come solo attraverso lo studio dell’astrologia questi poterono giungere presso il Messia o il Nuovo Adamo, quindi venerarlo attraverso i simboli regali d’ oro, incenso e mirra. Interessante è Matteo nel cap.2, vv. 6/10. Il v. 7 recita: <<.Allora Erode chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella …>>   Se i Magi non avessero conosciuto l’astrologia non avrebbero potuto seguire la stella cometa per giungere a venerare il “Nuovo Grande Profeta”.
La base dell’eterna lotta fra cristianesimo ed astrologia è collegata all’ignoranza. Infatti, in nessun passo biblico è riportato che è vietato studiare i segni o i simboli. Anzi, nel libro di Daniele, nel cap. 2 dal v. 2 al 15, è riportato un sogno del re “Nabucodonosor” (per un maggior approfondimento leggere i lunghi capitoli 4 e 5 del libro di Daniele) ed di come il profeta chiamò a se tutti gli astrologi di sua conoscenza per comprendere il reale significato del suo sogno.
Secondo la scienza dell’astrologia si credeva che un dio diverso controllasse ciascuna sezione dei cieli. Ogni movimento e fenomeno celeste, come il sorgere e il calare del sole, gli equinozi e i solstizi, le fasi lunari, le eclissi e le meteore, era attribuito agli dei. Perciò si osservavano i movimenti cosmici, si tracciavano grafici e si compilavano tabelle della loro ricorrenza, e su questa base venivano predetti avvenimenti terrestri e casi umani.
Per cui l’astrologia fu considerata una forma di sapere che poteva coesistere con la maggior parte delle religioni, ma non con la cristiana o l’ebraica poiché era considerata una “sopravvivenza” dei riti pagani. Tale scienza era vista dalla Chiesa come un “Astro-magia” o “Astro-latria” praticata in segreto, mentre i segni celesti come i tuoni, i fulmini, le eclissi o le comete, erano interpretati come collera divina.
        Molto prima di Cristo l’Astrologia era già condannata dai profeti biblici. Ricordare a tal proposito, quanto riporta il “Profeta Isaia” nel cap. 47, dal verso 13 al 15, il quale nel rivolgersi verso la città di Babilonia così recita:
v.13) “Ti sei stancata dei tuoi molti consiglieri
si presentino e ti salvino
gli astrologi che osservano le stelle,
i quali ogni mese ti pronosticano che cosa ti capiterà;
v. 14) Ecco essi sono come la stoppia:
Il fuoco li consuma;
Non salveranno se stessi  dal potere delle fiamme.
Non ci sarà brace per scaldarsi.
Né fuoco davanti al quale sedersi.
v.15) Così sono diventati per te i tuoi maghi,
con i quali ti sei affaticata sin dalla giovinezza;
ognuno se ne vada per conto suo,
nessuno ti viene in aiuto”....
        Sant’Agostino intorno al 370 – 380 d.C., condannava gli astrologi scrivendo nel libro delle Confessioni, parte IV^ n. 3: <<... pretendono che vi sia nel cielo la causa inevitabile del peccato: sono Venere, Saturno o Marte che ci hanno fatto compiere questa o quell’azione volendo così che sia senza colpa l’uomo che è carne e sangue e verminosa superbia, e la colpa ricada su Colui che ha creato e regge il cielo e le stelle>> . Mentre nel De Civ. Dei, XI, (v. 28) scrive: <<Io sono, io conosco, io voglio. Sono in quanto so e voglio; so di essere, e di volere; voglio essere e sapere>>. Da queste asserzioni nacque la condanna all’Astrologia. Infatti, nel I° Concilio di Toledo del 400 d.C., si asserì:
“Se qualcuno crede che si debba Credere all’Astrologia, sia Anatema”.        Anche San Tommaso d’Aquino si interessò di astrologia. Difatti, nella sua Summa theologicae (I –II. q. 95 a,5 e a.6), riporta: <<Unde corpora caelestia non possunt esse per se causa operum liberi arbitri – possunt ad hoc dispositive inclinare: inquantum imprimunt in corpus umanum, et per consquens in vires sensitivas, quae sunt actus corporalium organorum, quae inclinant ad umanos actus>>, che tradotto significa:
<<“I corpi celesti non possono essere di per sé causa delle azioni che dipendono dal libero arbitrio. Possono però produrre una disposizione, un orientamento. Infatti influenzano il corpo umano, e per conseguenza le forze sensitive, cioè attività di organi corporei che influenzano gli atti umani>>.
In sintesi il Santo voleva dire “astra inclinant non necessitant” cioè: “Gli astri inclinano, non obbligano”. Egli aggiunge che indirettamente “..il sapiente domina gli astri” (Sapiens, dominatur astris” poiché resistendo alle passioni, impedisce con la sua libera volontà agli influssi celesti di agire.
Il pensiero della Chiesa non è cambiato molto. Infatti Papa Giovanni Paolo II, nel “Nuovo Catechismo della Chiesa Cattolica” redatto nel 1992-93, asserisce attraverso il paragrafo 2116 che anche l’Astrologia, come ogni forma di “occultismo” va condannata. Poiché è “…in contraddizione con l'onore e il rispetto, congiunto al timore amante, che dobbiamo a Dio solo.”
        Per ampliare il rapporto fra astrologia e Libero Arbitrio è indispensabile riportare quanta influenza abbiano avuto i pianeti e le costellazioni sulle religioni.
        Nello Zand Avesta, libro sacro di Zaratustra, (VII secolo  a.C.) si affermava che i 7 pianeti corrispondano ai 7 Comandamenti dettati o voluti dal Dio Ahiriman. Essi esprimono tutta la creazione, l’abbandono dalla morte e da ogni tipo di male. Infatti i 12 segni dello Zodiaco e i 7 pianeti “Dominano il destino del mondo e lo Dirigono”. Da un’attenta analisi dello Zand Avesta, la realtà del Libero Arbitrio, tanto declamata da Zaratustra (detto Zoroastro), viene ad infrangersi , poiché attraverso numerose contraddizioni, si evince come la libertà nel Testo Sacro sia assente.
        Del funzionamento ordinato dell’Universo sarebbe responsabile lo Zodiaco, mentre i pianeti che traggono origine da Ahiriman, sono assimilati alla “cattiva mente dell’uomo”. Infatti, come questa si sforza di separare l’intelletto dalla volontà, così i pianeti si sforzano di causare disordine nella Sfera Celeste, Anima del Mondo.
        Il fatalismo, fu considerato la più grande minaccia contro la quale dovette combattere lo zoroastrismo che invece si adoperò con ogni mezzo affinché non fosse minata la base della libertà della Volontà umana, sulla quale si basava la religione del profeta iranico.
Interessante è notare come il Sacro Testo iranico è molto più simile ai concetti del testo ebraico del Talmud. La Salvezza o la Dannazione, cioè quelle prerogative che rappresentano tipo di vita di un sacerdote, un guerriero o un agricoltore, si conquistano attraverso l'Azione che implica una libera decisione cioè in impegno e Volontà .
Il sacro testo del Talmud è molto simile al testo siriaco dello Zand Avesta poiché entrambi asseriscono che :l’intelligenza, la comprensione, il tipo di corpo e la statura sono fattori che si ereditano, mentre la realtà Futura è generata solo dalla Fortuna.
Il mio pensiero sul libero arbitrio s'avvicina a quello di filosofi come Spinosa o dei religiosi come Martin Lutero che negavano l'esistenza del libero arbitrio. Le cose che noi riteniamo causate dalla nostra libera volontà, sono provocate da cause necessarie, cosicché il parlare di libero arbitrio è un sognare ad occhi aperti.
Noi non siamo liberi, pensiamo di esserlo poiché ignoriamo tutte le forze/energie misteriose d'ogni tipo: anche le bio-chimiche o le bio-elettriche che ci governano e che possono perturbare notevolmente i nostri umori, quindi le nostre scelte. Aggiungo che la fortuna o la sfortuna è a sua volta generata dai transiti planetari verso i quali è difficile che si possa sfuggire o "Disin-fluire".
Chi di noi può fermare l'alzarsi o l’abbassarsi di una marea?
I Tempi sono maturi per assegnare il giusto spazio ad ogni forma di conoscenza sia exoterica che esoterica. La Conoscenza ed il Sapere sono “Grandi Doni” che ’Altissimo ci ha posti su un vassoio d’argento. Se noi non li accettiamo o li umiliamo, la Sua grazia e la Sua Luce si allontaneranno da noi.
Alessandro D'Angelo

1 commento:

  1. Alfonso Mangiacapra mi scrive:
    "Ammiro moltissimo gli scritti di Alessandro D'Angelo , e amo dirlo pubblicamente. Sono mesi che ho il piacere di dialogarci, Persona Corretta e Precisa. Aldilà di ciò, quello che mi colpì dal primo istante, fu la sua passione per la ricerca, ammirai subito il suo sito, dal momento in cui poneva molteplici questioni, donando altrettanto domande. Oltre a ciò, è anche uno squisito Poeta, che nel suo sole in Vergine, proietta in versi, emozioni precise, ricche di concetti. Grazie infinite per il contributo in questo gruppo, carissimo Alessandro D'Angelo"

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